Italia, terzo paese europeo per riciclo di imballaggi

Il rapporto "L'Italia del Riciclo 2019", realizzato da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular, premia il nostro paese. Resta, però, la nota dolente del recupero di RAEE e pile esauste.
Giocattolo realizzato esclusivamente con pezzi riciclati.

Bisogna rendere merito all’Italia, questa volta. Abituati a tingere di scuro i tratti di un Paese non sempre luminoso, occorre sottolineare anche i successi. Secondo “L’Italia del Riciclo 2019“, ricerca promossa e realizzata da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular (l’Unione Imprese Economia Circolare), lo Stivale è sul podio europeo per recupero di imballaggi. Con il 67% del tasso di riciclo di imballaggi di carta, vetro, plastica, legno, alluminio e acciaio, il nostro paese si classifica al terzo posto dopo Germania (che si attesta al 71%) e Spagna (al 70%).

Medaglia di bronzo ideale in questa competizione ecologica, si confida che l’Italia – per il bene dell’Ambiente – possa un domani ambire a posizioni ancora più alte. Intanto bisogna osservare che il terzo posto è frutto di un’importante accelerazione impressa dal nostro paese sul tema del recupero della spazzatura. Secondo lo stesso rapporto, infatti, negli ultimi dieci anni il riciclo è cresciuto del 42%, contro un incremento della produzione dei rifiuti del 6%. In dati assoluti, il riciclo è salito dai 76 milioni di tonnellate recuperate dieci anni fa a 108 milioni di oggi, mentre la produzione di rifiuti è aumentata da 155 milioni di tonnellate a 164.

Per quanto riguarda la percentuale di riciclo dei singoli materiali di imballaggio, il tasso di recupero è dell’81% per la carta, del 76% per il vetro, del 45% per la plastica, del 63% per il legno, dell’80% per l’alluminio e del 79% dell’acciaio.

Gli obiettivi per il 2025

L’Unione Europea ha individuato, in tema ambientale, diversi traguardi da raggiungere entro il 2025, anche in linea con gli obiettivi prefissati a livello planetario. Secondo queste direttive l’Italia, con il suo 67%, ha già superato, limitatamente agli imballaggi, l’obiettivo europeo, ossia un tasso di riciclo rispetto all’immesso al consumo del 65%.

La vera sfida: i RAEE e le pile esauste

Molta, invece, è la strada da fare per rifiuti elettronici, pile e veicoli. Il tasso di riciclo dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) è del 42% (l’obiettivo per il 2025 è sempre del 65%). La stessa percentuale interessa il recupero delle pile esauste, mentre il discorso cambia leggermente per le vetture. Il tasso di riciclo dei veicoli fuori uso, 83%, potrebbe apparire un buon risultato, ma va collocato in un quadro di crescita pressoché assente: in dieci anni il recupero delle componenti delle auto è aumentato di un solo punto percentuale.

Ma – e si spera che davvero sia questa la “lezione” – il successo su un fronte è il migliore stimolo per replicare gli ottimi risultati anche altrove.

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