Artefici del comfort climatico, i sistemi di condizionamento possono celare il rischio biologico. Ecco perché bisogna monitorarne lo stato di salute.
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Quale che sia la stagione dell’anno, gli impianti di condizionamento si confermano sempre tra gli artefici principali del comfort microclimatico in azienda. Lo sono in inverno, quando il freddo pungente potrebbe rallentare i ritmi produttivi, così come in estate, allorché le alte temperature rischiano di complicare lo svolgimento delle mansioni lavorative. Pertanto, a prescindere dal verdetto sancito dalla colonnina di mercurio, i sistemi aeraulici assumono un ruolo strategico nel conseguimento di uno tra gli scopi essenziali del fare impresa: il benessere psicofisico dei dipendenti, da cui derivano risvolti positivi anche sul business.
Insidie di una scorretta manutenzione
Tutto questo, però, a patto che gli impianti siano correttamente manutenuti. Si tratta di una condizione imprescindibile affinché quanto poc’anzi descritto non resti lettera morta, bensì si trasformi in una perdurante realtà. Provando anche solo per un attimo a immaginare le nefaste conseguenze derivanti dall’utilizzo di sistemi di condizionamento malfunzionanti, è facile intuire che esse possano essere tutte raggruppate in un’unica grande tipologia di rischio: quello biologico. Un pericolo la cui gravità è sancita dall’attenzione e a esso riposta nel Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (d.lgs. n.81/08), ove è accolta la definizione di agente biologico come “qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare, ed endoparassita umano, che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni”.
Quali problemi per la salute?
Quella appena fornita è senza dubbio una definizione molto vasta. Eppure, nonostante l’ampio novero degli agenti biologici classificati come rischiosi, è possibile raggruppare le insidie per la salute umana in due macrocategorie: la Sindrome dell’Edificio Malato e quella delle Malattie Correlate all’Edificio. Nel primo gruppo, rientrano i disturbi che non risultano essere cagionati da uno specifico agente (esempio: irritazione oculare, cefalea o nausea). Nel secondo, sono invece annoverate tutte quelle patologie causate da un agente precisamente individuabile. Tra questi, va annoverata anche la specie di coronavirus divenuta tristemente famosa negli ultimi anni, in quanto responsabile del CoVid-19. Per quanto preoccupante, questa però non è la sola minaccia gravante sui lavoratori.
Il pericolo Legionella
Altamente inquietante è anche l’allarme Legionellosi. Allarme che può scattare in condizioni microclimatiche insalubri, dove la qualità dell’aria è pregiudicata da impianti di condizionamento non regolarmente manutenuti. Tale malattia che, nelle sue formi più gravi, può sostanziarsi anche in polmonite, è cagionata da un batterio (Legionella pneumophila) il quale – aerodisperso nell’ambiente – attecchisce sulle vie respiratorie e da lì espleta la sua nociva attività sul corpo umano. Attività che viene facilitata da più cause concomitanti, così riassumibili:
- Una certa temperatura: tra i 30 e i 40°C, il batterio in oggetto trova le condizione ideali per la sua proliferazione;
- Formazione di agglomerati calcarei: talvolta presenti in sistemi aeraulici non sottoposti a costante monitoraggio, rappresentano l’habitat perfetto per l’incremento del pericolo Legionella;
- Sviluppo di biofilm: come tale si intende la pellicola che riveste le pareti interne delle tubazioni, nel quale sono racchiusi elementi organici, tra cui possono annidarsi anche virus e batteri;
In aggiunta a tutto ciò, non va poi sottovalutato il rischio rappresentato da interstizi non sottoposti a pulizia periodica, anch’essi luoghi ideali per la proliferazione batterica.
Come contrastare il rischio biologico?
Esaminato il pericolo connesso ai sistemi di condizionamento, è ora tempo di scegliere l’arma più indicata a contrastarne gli effetti. Essa è, senza dubbio e come già accennato, la manutenzione. Svolta da personale qualificato e a intervalli di tempo regolari, quest’attività permette di ridurre l’impatto dell’allerta biologica sul microclima, favorendo il mantenimento delle condizioni ambientali più indicate per tutelare la salute e assicurare lo svolgimento delle mansioni lavorative. Tuttavia, è bene specificare cosa si intenda per corretta manutenzione, un termine troppo spesso ridotto a interpretazioni eccessivamente semplicistiche. Nel suo significato più intrinseco, vuol dire provvedere a monitorare lo stato di salute dei singoli elementi che compongono gli impianti, procedendo alla loro sanificazione o, qualora necessario, sostituzione.
Importanza del DVR
Esistono scadenze da rispettare per procedere alla manutenzione degli impianti? Sì, e sono dettate dal documento di valutazione rischi che, anche con riferimento al pericolo biologico, sancisce in maniera dettagliata tutte le operazioni da compiere al fine di stroncare sul nascere ogni eventuale minaccia. Sarà proprio dalle risultanze offerte da tale dossier, a loro volta desunte dalle singole realtà aziendali, che risulteranno chiare le azioni da intraprendere. Tra esse, anche quella di verificare il corretto funzionamento degli impianti aeraulici. Un gesto di responsabilità e rispetto nei confronti di chi pone la propria opera al servizio dell’impresa.